02.10 | 07.11.2020

le distinzioniFabien Marques

Elogio delle distinzioni

L’idea, il progetto, di questo scritto è nato dall’incontro con l’artista francese Fabien Marques. Guardando i suoi lavori, seguendo la sua ricerca, il suo metodo rigoroso e scientifico. La ricerca è la sua opera principale, una meta opera, un’opera soggetto, che diventa molteplice attraverso i singoli lavori che sono spesso realizzati utilizzando il medium fotografico, forse perché più adatto al lavoro di documentazione ed analisi, ma senza tralasciare altri media, il collage, la scultura, la scrittura, l’installazione, come in occasione della sua prima personale italiana intitolata “Le distinzioni”. La sua è una rappresentazione esteticamente attraente di un’assenza. La capacità di porre l’attenzione su cose, dettagli, apparentemente non interessanti, banali al primo sguardo, trova una rappresentazione estetica del dettaglio che spinge chi guarda alla ricerca, alla ricerca dell’assenza, all’intensità dell’immagine e del pensiero critico. L’opera diventa segnaletica, costringe a fermarsi, a pensare, a capire, ad indagare, ad approfondire, a distinguere, a riconoscere le caratteristiche peculiari delle cose che si hanno di fronte. Il particolare diventa peculiare, la differenza diventa distinzione, il singolare diventa plurale.

Le distinzioni sono somme di particolari distinti, rappresentano la capacità di guardare il molteplice con attenzione, di aggiungere, di aumentare la capacità di gestione delle informazioni, di arricchire le conoscenze, di definire con consapevolezza un proprio gusto. Le differenze sottraggono, dividono, scartano, raggruppano, semplificano. Le distinzioni creano e sommano mondi differenti. L’intera mostra personale di Fabien Marques si sviluppa su diverse superfici, su piani distinti che pur mantenendo la loro singolarità possono, devono, essere colti come un’unità, non chiusa su sé stessa, ma sempre pronta ad aprirsi a ricrearsi.  “P. 186-187:un espace pour le goût”  (de Pierre Bourdieu, stampa fine art di carbone 300gsm, pannello dibond, plus found pineapple  shaped ceramic,) è il titolo dell’installazione che, contemporaneamente, fa da piano alla ricerca di Marques e, nello stesso tempo, permette allo spettatore di immergersi nella stessa attraverso un’immagine fotografica che supera la sua stessa rappresentazione. Le mani dell’artista sorreggono il libro “La Distinction” di P. Bourdieu, aperto su un’immagine fotografica in b/n raffigurata solo in parte, molto significativa per la ricerca sviluppata dallo stesso, mostrando nuclei familiari appartenenti a ceti sociali differenti e l’oggetto di ceramica posto esternamente dalla foto, colorato, lo spinge oltre. Bourdieu è stato il precursore delle attuali ricerche di mercato. Egli ha scoperto che il gusto, che permette di formulare giudizi estetici e di fare scelte di consumo, non è una caratteristica innata di un individuo, ma è un elemento della sua personalità influenzato dal contesto sociale in cui cresce e dalla sua condizione socio economica. Bourdieu ci indica un metodo scientifico, la Distinzione, Marques ci porta ad osservare il dettaglio, Le Distinzioni.  “Momordica charantia, Porta Palazzo”, (plastic cases, car paint, plastic fruits), è un’opera scultorea che nasce durante la sua residenza artistica presso Cripta747 studio di Torino, dove ha studiato, in particolare, le attività di controllo dei potenziali rischi connessi alla comparsa di nuovi alimenti. Le abitudini alimentari cambiano nel tempo e raccontano un’evoluzione del gusto verso l’esotico, verso ciò che è straniero, ciò che è estraneo. Le domande che si pone e ci pone Marques visitando il mercato di Porta Palazzo a Torino sono: “Cos’è esotico?”, “Per quanto tempo è esotico? “. Cercando di capirlo, distinguendo, l’attenzione si sofferma su “Momordica charantia”(stampa fine art di carbone matt 300gsm, frame), l’immagine di un ortaggio autoctono del Sud America e dell’Asia, incontrato per la prima volta al mercato di Porta Palazzo, venduto da agricoltori cinesi con sede in Piemonte come prodotto locale. Un’immagine che non rappresenta più solo l’ortaggio, ma l’idea di esotico, il suo essere esotico o meglio, l’essere stato esotico, visto che oggi dopo molte analisi e procedure la momordica charantia, che in lingua inglese prende il nome di bitter gourd, non è inserito nel catalogo dei nuovi alimenti e non è più soggetto per la sua distribuzione al regolamento dei nuovi alimenti della UE. A questo punto con l’opera intitolata Momordica charantia, new colour proposal” un’installazione che si compone di due immagini fotografiche, la rappresentazione di un colore, una tonalità di verde in questo momento non ancora censito, e la ripresa aerea del luogo più vicino a Venezia dove si coltiva la bitter gourd, una lettera e la ricevuta dell’invio della stessa, Marques chiede a Pantone di catalogare, riconoscere, il peculiare colore verde della bitter gourd ed inserirlo nelle proprie Guide Pantone come fa dal 1963. Un nuovo colore che una volta “nominato” permetterà a tutti noi di essere esotici, di vedere un pezzo piccolo di un nuovo mondo.

Stefano Monti

In praise of distinctions

The idea and the plan for this text came from encountering the French artist Fabien Marques, from looking at his work, following his research and his thorough and scientific method. Indeed, research is the core of his artwork, it is meta, the subject of his artwork. It becomes multiple through the individual works that are often created through the medium of photography. This might perhaps be a more suitable medium for documentation and analysis, but the artist also makes use of other media: collage, sculpture, writing and installation, as is the case with his first Italian solo show, “Le distinzioni”. Marques creates an aesthetically attractive representation of an absence. The ability to focus attention on things, on seemingly uninteresting details, which can appear banal at first glance, results in an aesthetic representation of the detail. This drives the viewer to look deeper and search for absence, it brings about the intensity of the image and enhances critical thinking. The artwork becomes a signal, like a road sign, it forces us to stop, to think, to understand, to investigate, to go deeper, to distinguish, to recognize the peculiar characteristics of the things in front of us. Peculiarities become peculiar, difference becomes distinction, the singular becomes plural. Distinctions are the sum of distinct details, they represent the ability to carefully look at that which is manyfold, to augment and increase the ability to manage information, to enrich knowledge, to knowingly define one’s own taste. Differences subtract, divide, discard, group together and simplify. Distinctions create and add together different worlds. Fabien Marques’ entire solo show develops across different surfaces, on distinct levels. While maintaining their singularity, these levels can and must be understood as a unity, not closed in on itself, but always ready to open up to re-invent itself. The installation is entitled: “P. 186-187: un espace pour le goût” (by Pierre Bourdieu, carbon 300gsm fine art print, dibond panel, found pineapple-shaped ceramic). It simultaneously operates as a base for Marques’ research and at the same time allows the viewer to delve deeply into that same research through a photographic image that goes beyond that which it represents. The hands of the artist hold the book “La Distinction” by P. Bourdieu, open on a black and white photograph that is partially visible. It is a very significant image for the research developed by the artist, and shows families from different social classes. The colourful ceramic object positioned outside the photo, takes this to a new level. Bourdieu was the forerunner of contemporary market research. He discovered that taste, which allows us to formulate aesthetic judgments and make consumer choices, is not an innate characteristic of an individual, but is an element of their personality influenced by the social context in which they grow up and by socio-economic conditions. Bourdieu points to a scientific method, Distinction, while Marques leads us to observe the detail, Distinctions. Momordica charantia, Porta Palazzo“, (plastic cases, car paint, plastic fruits), is a sculptural work that was created during an artistic residency at Cripta747 studio in Turin, where the artist studied, in particular, control procedures for the potential risks associated with the development of new foods. Eating habits change over time and speak of an evolution of taste towards the exotic, towards that which is not commonplace, that which is foreign. The questions that Marques repeatedly asks himself and us when visiting the Porta Palazzo market in Turin are: “What is exotic?” and “For how long is it exotic?”. In trying to understand this, in the effort to distinguish, the attention is focused on “Momordica charantia” (fine art print in matt carbon 300gsm, frame) the image represents a vegetable native to South America and Asia, that he came across for the first time at the Porta Palazzo market, sold as a local product by Chinese farmers based in Piedmont. This is an image that no longer represents the vegetable alone, but also the idea of ​​that which is exotic. It refers to the vegetable being exotic or rather, having been exotic, given that today after many tests and procedures, the momordica charantia (known in English as the bitter gourd) is not included in the list of novel foods and is no longer subject to the regulations regarding the distribution of novel foods in the EU. “Momordica charantia, new colour proposal” is an installation that consists of two photographic images, the representation of a colour (a shade of green that has not yet been registered), an aerial shot of the nearest place to Udine where the bitter gourd is grown, a letter and the receipt for sending it. Through this work, Marques asks Pantone to catalogue and recognize the particular green colour of the bitter gourd and include it in the Pantone Guides, as it has done since 1963. A new colour that once “named” will allow all of us to be exotic and to see a small piece of a new world.

Stefano Monti

For all SMDOT/contemporary art exhibitions, a playlist will be created by Steve Nardini, the heart and soul of KOBO SHOP and a great musical expert. The following songs and artists have been selected for Fabien Marques and his solo exhibition "le distinzioni”